Come non fare Brand Awareness
Cos’è la brand awareness?
È il modo migliore per permettere a un’azienda di rimanere nella mente dei potenziali clienti. Voglio dire, se ti dico TIM, Ferrari, Adidas, sai a cosa mi riferisco.
Quando si entra positivamente nella mente del potenziale cliente è facile che si instauri un rapporto di fiducia.
Pensa invece a quei brand, che non nominerò, che si sono circondati di un alone truffaldino! Che tipo di rapporto possono aver instaurato con gli utenti? Sicuramente di sfiducia e che probabilmente ha portato al fallimento aziendale.
Dunque farlo bene è importante, ma come lo si fa bene? Una buona strategia di marketing è il primo passo per iniziare.
Una visione d’insieme ti permette di conoscere forze e debolezze del business che vuoi costruire. Solo grazie a queste consapevolezze potrai muovere le redini della comunicazione. Certo l’esperienza di un esperto ti fa evitare di compiere errori madornali talvolta irreversibili.
Hai deciso di buttare qualche migliaia di EURO nel water? Bene… non ti resta che partire senza obiettivi e a caso… non è necessario un piano strategico e solo vivendo scoprirai come affrontare ogni inconveniente, fino a quando però ti sarà possibile… fino al fallimento!
Il successo di un business si misura sicuramente con i numeri, ma come raggiungerli? Avere una buona strategia di brand awareness assicura successo e individua i problemi da affrontare e superare.
Dunque, le metriche non sono tutto! Anzi, spesso i dati possono essere male interpretati…
Pensa a chi crede di avere successo solo aumentando i LIKE della Pagina Facebook… quella non è una STRATEGIA… quelli non sono risultati tangibili… i like non pagano gli stipendi ai dipendenti!
Inutile dire che i social sono importanti e che in questa epoca è fondamentale aggiornarsi ed essere al passo con i tempi per adeguarsi agli strumenti e non risultare retrogrado, ma anche se la tecnologia è a portata di mano per tutti, non tutte le tecnologie sono utili a far accrescere il tuo business.
Un consiglio imperdibile è sicuramente quello di focalizzare il target di riferimento ed evitare di sparare nel mucchio, perché ciò comporterebbe un dispendio di risorse enorme. È come se il bar dietro casa, quello di quartiere, dove ogni tanto incontri i vicini di casa per fare due chiacchiere, si pubblicizzasse in RAI per farsi vedere da tutta Italia…
Pensa a quanto spenderebbe… come se la mattina, prima di andare a lavoro, io che sono di Milano, passassi un attimo a fare colazione a Roma!
Teatro dell’assurdo… questa è la definizione delle azioni di marketing che spesso vengono portate avanti senza un FOCUS.
Infatti, una buona strategia di brand awareness mira a interpretare le attitudini dei potenziali clienti, per indurli a compiere acquisti sempre più ricorrenti, sinonimo di incremento della FIDUCIA.
Perché l’utente sceglie un brand piuttosto che un altro?
Semplice, perché uno risponde meglio alle necessità che l’utente ha in quel dato momento.
Certo, i motivi possono essere svariati e tra i quali c’è la leva economica, si pensi alla scelta di un prodotto che costa meno… oppure perché un certo brand è riconosciuto per produrre un certo prodotto, che altrimenti non si troverebbe.
Banalmente, se hai una moto e ti rendi conto che le forcelle (anonime) sono troppo rigide e scompongono la tua guida, sai che se vuoi il massimo devi customizzare la moto e modificarle e se vuoi il top di gamma scegli Ohlins. Idem per i freni della tua auto o della tua moto, se vuoi una frenata sicura sai che le pinze Brembo sono le migliori.
Però se stai cercando dei coprisedili carini, scegli anche quelli più economici, perché la loro funzione è prettamente estetica e non è legata alla sicurezza in guida. Salvo però essere un FAN di Sparco e dunque scegli di dare un tocco di sportività al tuo bolide.
Come vedi le strategie possono variare e non solo in base a ciò che vuoi vendere in un dato momento, ma ciò che importa di più è sapersi RINNOVARE, adeguarsi ai tempi e ogni volta saper rispondere alle richieste del mercato.
Qualche settimana fa ho prenotato una camera d’albergo a Pisa, mi era presa la fissa di DISINTERMEDIARE, non volevo prenotare tramite Booking, dunque, uso il portale solo per fare la ricerca, poi vado sul sito dell’hotel e riscontro problemi con il form contatti e la prenotazione… determinata a disintermediare, contatto la struttura via email… nessuna risposta. Il giorno successivo contatto la struttura al telefono, chiedo se avessero ricevuto la mia email… risposta positiva.
Io al telefono: “Ok, cosa devo fare per procedere con la conferma?”
Addetto hotel: “semplicemente nella mail scriva che conferma”
Dunque invio la mail “Gentile staff, confermo la prenotazione della camera, per queste date”
Cordiali saluti e nessuna risposta, per telefono l’addetto mi aveva comunicato che bastasse confermare via email… passano i giorni, non mi preoccupo (ingenuamente e affidandomi alla lucidità del lavoratore).
Quella mattina, nei pressi di Prato, chiamo per informare lo staff che sarei arrivata nel pomeriggio a Pisa.
Io al telefono: “Buongiorno, avevo confermato via email una camera matrimoniale per due notti, stasera e domani”
Addetto hotel: “Mi dispiace ma non ci risulta nessuna camera prenotata!”
Io: “Ma ha letto la mia email?”
Addetto hotel: “Sì, ma ci è sfuggita la prenotazione…”
Questa breve esperienza per dire che, una certa tecnologia, al passo con i tempi, per esempio un contact form funzionante sul sito avrebbe fatto guadagnare all’hotel un cliente DISINTERMEDIATO, non doveva dunque nessuna commissione a Booking.
Inutile dire che per SFIDUCIA mi sono recata in un altro hotel, prenotato su Booking seduta stante…